Turbato dal fragoroso
scrosciare delle idee
tra le salde pareti della testa.
Spigoloso quanto basta..
Come una tegola
in una tempia.
Zittisce la bestia, che
col suo fetido alcool,
fugace corre ai ripari
sotto scosse di culture. (ing.)
Che strida e urli la sua carne!
Denti serrati in sudici tenaglie,
diligenti pensieri con
gambe-mozze-sanguinanti.
Unghie silenti
graffiano le mura
come il gracchiare inferocito
di un corvo affamato.
Labbra serrate in
fili di buon senso,
scivolano solo urla
oltre le fessure
del mio mento,
solcato dai violenti
affronti con l’asfalto
che più di ferirmi
non può fare altro.
Grido, grido e il mio corpo
potrà un giorno,
sovvertire queste catene che
annegano questa forza
in un pozzo senza fondo.