Il buongiorno si vede dal mottino

Buongiorno. 

Buongiorno al cazzo.

We.

Oh.

Parliamone.

No, non c’ho voglia.

Che facciamo?

Caffè. 

Non ci sta.

Ahe.

Latte?

Ok.

Lo riscaldo?

Mi scoccio. Va bene freddo.

Vanno bene i biscotti?

Quali biscotti?

I frollini…

… Wa. Ch botta n’front.

Perché?

Mottino?

Non c’è.

Ahe. Ch pall. Vabbè dammi sti biscotti.

Devi lavarti. 

Faccio la doccia.

Shampoo.

Eh.. Lo devo fare.

Hai preparato i panni?

No…

È un casino in questa stanza!

Oh, ma n’po di cazzi tuoi no, eh?

Quand’è che studi?

Quand’è che ti stufi?

Muoviti sbrigati, vai a lavorare.

Aspe, aspe, aspe…

Lavoro.

Oh.

Lavoro!

Ohhhhhhhhhhh!

LAVORO!!!!

Oh oh ohhhh!!!

Dimmi.

Ce l’ho il tempo di una sigaretta?

… Vai.

Grazie. 

Si ma poi lavoro.

Va bene.

Ci vediamo dopo, quando ti dirò di non mangiare troppo velocemente.

Ok.

Buon lavoro.

Grazie.

La nuova poesia fa veramente cagare.

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