Due anni…
Due anni che ho smesso di correre dietro il mondo.
Con i vostri ideali fissi nella testa…
E le tasche piene di quei sogni che mi avete detto “irrealizzabili”.
Volevo una vita come la vostra: felice, serena e borghese…
Era come correre dietro al tramonto, e cercare ogni giorno, di non far sparire il sole all’orizzonte.
Calpestare la terra così forte, per arrestare il suo percorso inesorabile – verso la notte.
Ma non ci riuscivo.
Ogni giorno, la notte, tornava sempre…
Poi, di colpo, tutto è successo.
Tutto è successo, ma nulla è cambiato.
Un giorno, al tramonto, ho deciso di fermarmi.
L’ho guardato, mi sono seduto, e ho visto il sogno borghese morire ancora una volta nella notte.
Una notte piena. Piena di stelle.
Tutte, a modo loro, irraggiungibili.
Ogni giorno, il sole, tornava alto sulla mia strada.
Illudendomi che la corsa fosse giusta, se dietro la stella più vicina.
E allora ho smesso di correre verso il sole.
Ho preso tutte le bussole che avevo in tasca… E le ho buttate.
Ho ripreso a correre e ogni giorno, il vostro sole torna a farmi visita.
Lo vede nascere e poi morire, sui contorni della mia giornata.
La vita mi corre dietro.
Ma non mi spaventa la sua ansia.
Il passato è rimasto fermo.
Affannato al bordo di una strada.
Il vostro sole ancora mi vuole.
Ma ho scelte stelle più lontane, “irraggiungibili”, meno quotate…
Sono due anni che ho smesso di credere alle vostre favole.
Ma dal giorno che l’ho fatto…
Ne ho inventate tante altre.