La questione della sensualità

Immagine per l'articolo "La questione della sensualità" di Resto di Sasso - Un blog di Davide Sasso.

T’avrei baciata 50 poesie fa.

Mentre parlavi dei tuoi ex, del tuo passato, della tua vita.

Sarebbe andata più o meno così…

Tu avresti continuato a parlare dell’amore, quello vero, che non torna mai…
E io – senza troppi giri di parole – t’avrei baciata.

Sarebbe stato un bacio passionale, quasi ironico, a occhi chiusi, quelli che praticamente la gente passa, ci guarda e pensa “wa che bucc**no di bacio”.

Quei fatti eclatanti, perché sicuramente ci sarebbe stata un’orchestra, un’orchestra vera – passeggera, che avrebbe accompagnato la scena.

Quei fatti che ci stavamo baciando e questi dell’orchestra stavano uscendo da un locale con gli strumenti già pronti in mano, e si sarebbero messi a suonare pensando che fosse il momento giusto per provare la colonna sonora di Titanic.

La cosa più assurda sarebbe stata che l’autista di Celine Dion, quella sera ubriaco, si sarebbe fermato per sbaglio nei paesi vesuviani a chiedere informazioni per Los Angeles – assurdo – con Celine Dion che improvvisamente gli avrebbe chiesto “senti George, abbassi il volume dello stereo?” e lui avrebbe risposto “Signorina Dion, ma la radio è spenta” e Celine – guardando fuori dal finestrino – avrebbe compreso che in realtà stavano suonando dal vivo proprio la colonna sonora di Titanic – e sarebbe scesa dall’auto proprio nel momento giusto per cantare la prima strofa…
Tutto calcolato.

Sarebbe stato perfetto.
Eclatante.

Tutto quello che ci vuole per far sentire meglio una persona speciale, intima, a cui non devo dimostrare nulla.

T’avrei baciata 50 poesie fa.
Solo per rispondere alla tua domanda.

“Mi trovi sensuale?”
Mi chiedesti.

Ma guardandoti, mia cara – un uomo, cos’altro può pensare?

Certo, sei sensuale.
Ma con te sarebbe riduttivo.

Stai lì, a fumare, con le tue labbra carnose, i tuoi pensieri fugaci-veloci che quasi le tue labbra non gli stanno dietro… Manco tu ti stai dietro.

Guardandoti attorno, parlando di ciò che desideri, di ciò che gli altri non ti hanno mai saputo dare…

Parli al passato, giudichi il presente, con uno sguardo curioso sul futuro.

E oltre questo,
oltre quel bacio,
avremmo continuato a bere,
a parlare…

Come se non fosse successo nulla.

Perché un bacio non è altro che un passo aldilà di uno sguardo.
(Questa me l’ha passata Moccia – non è vero)

Mentre attorno si sarebbe creata un’atmosfera incredibile.
Misteriosa. Magica.

Mentre la vita, a qualche metro di distanza, sarebbe rimasta lontana, caotica e disastrata.

Sí… T’avrei baciata 50 poesie fa.
Ma forse anche 30.

Probabilmente ne sarebbe bastata anche una.

E saremmo andati via…
Vicini. Incantati.
Ridendo delle storie passate.
E godendo insieme di quell’attimo presente…

Anche perché sarebbe arrivata la polizia municipale a fare la multa all’orchestra per disturbo della quiete pubblica, e naturalmente avrebbero tolto la patente all’autista di Celine, che a fine serata, nella disperazione – ci avrebbe chiesto un passaggio. Un casino terribile, ne avrebbero parlato per giorni e forse ci avrebbero solo citato in un articolo a ca**o del Mattino, roba di poco. Un titolone del tipo “un bacio cantato da Celine Dion”, una robaccia da giornale di cronaca.
Niente di realmente importante.

A parte quel bacio.
Solo quel bacio, mio e tuo.

Per dirti,
senza troppi giri di parole,
che sei speciale…
Cara amica mia.

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