Scrivo di donne, per portare a letto le poesie.
Ne parlavo con Peppe ed Emanuele, una notte.
Eravamo da Manu a dormire.
Dopo aver trascorso la serata a bere in un locale, andammo da Manu per concludere la serata con due-tre bicchieri di amaro.
Parlavamo di testi, parole, canzoni. Mi pare che ascoltammo anche qualche pezzo dello Stato Sociale.
Tra discorsi seri, ca**ate e sigarette varie, entrammo nel vivo del discorso.
Ho letto Bukowski, mi piace tanto. Ha cambiato considerevolmente la mia scrittura, ma non ho mai provato ad imitarlo.
Un suo libro di racconti si intitola, o è stato intitolato, “Scrivo poesie solo per portare a letto le ragazze” – lo comprai proprio perché il titolo mi convinse praticamente subito.
Sfacciato, diretto, sincero.
Una verità, una mezza verità ma anche una ca**ata.
Un libro di Hank che mi è piaciuto molto, ve lo consiglio.
Spiegai a Peppe ed Emanuele che mi ci ritrovo parecchio in questa frase di Buk, ma in una versione differente – “al contrario”.
Scrivo da sempre.
Non mi sono mai fermato.
Ho sempre scritto poesie, racconti.
A 17-18 anni ho iniziato a scrivere in un gruppo rap con Sdegno Music – vi consiglio di ascoltare anche lui.
Ho vinto due premi di poesie, uno alle superiori (penso proprio che ero l’unico partecipante) e uno all’università – con scritti che non meritavano poi così tanto…
Ho scritto cose migliori di quelle, nella mia mediocrità.
Non sono mai stato un bravo lettore, un bravo studente, non memorizzo perfettamente le cose…
Ma ho sempre ricercato la musicalità nelle parole – credo che fosse basata su questo la mia tesina alle superiori.
Sono uscito dall’I.T.I.S. – perito informatico, sono sempre stato bravo a dirottare la mia strada.
Comunque dicevo, che ho scritto cose migliori. E tutte le poesie più belle, sono sempre state rivolte alle ragazze.
Probabilmente sto dicendo una banalità, probabilmente mi troverete scontato, ma…
Me ne fo**o totalmente.
Continuo…
Quindi dissi a Peppe ed Emanuele che io “scrivo di donne per portare a letto le poesie”.
Perché nonostante io non sia stato sempre innamorato, e nonostante io sia stato con diverse persone…
Anche quelle che credevano di non avermi lasciato nulla o che hanno creduto che il mio non ricercare altro, fosse strafottenza…
In realtà, alcune di loro, mi hanno regalato le poesie più belle.
Mi confrontavo con un’amica qualche mesetto fa, che mi chiedeva a chi fosse indirizzata ogni poesia.
Ogni volta che mi esponevo sulla persona in questione, protagonista della poesia, la magia della scrittura sembrava svanire. Si dissipava…
Questo perché ciò che io scrivo potrebbe essere relativo alla magia di un attimo, un secondo, un sorriso, un bacio…
Cose che risultano essere davvero piccole a confronto con le relazioni che viviamo.
Ma la magia è proprio in quei particolari…
E io voglio ricordare di ogni persona solo quei piccolissimi attimi, che una volta posata la penna, saranno eterni.
Molte persone non meritavano tanto… Ma nonostante questo, mi hanno regalato dei momenti che rimarranno per me indimenticabili.
Non perdiamoci le piccole cose…
Non escludiamo le persone che non ci corrispondono.
Tutti sono parte di un mosaico più grande che ogni giorno andiamo a completare – la nostra vita.
Quindi continuerò a scrivere.
Scriverò su ogni singola percezione che la mia mente vorrà catturare.
E se le emozioni più forti, saranno ancora scaturite da figure importanti o meno…
O se i miei scritti dovessero risultare ripetitivi o smielati…
Io.
Continuerò a rispondere allo stesso modo:
Scrivo di donne, per portare a letto le poesie.
Così, come è sempre stato.
Buona giornata.