Ai miei tempi ci stava Pippo Baudo

La verità è che mi avvicino ai 30 e ancora non ho ben capito come funziona musically.

Molti di voi non sanno manco di cosa sto parlando…

Vabbè ve lo spiego. Non temete. È semplice.

Tipo è nata quest’app in cui ti puoi riprendere e inventare dei balletti che mimano (a volte) il testo della canzone che scegli di mettere in sottofondo.

Sta mia nipote che è impazzita con questa cosa e mi ritrovo ad essere già un pochino più stupido rispetto alle nuove generazioni.

Riconosco la sconfitta. 
Mi arrendo.

Young signorino fa già parte di quegli artisti che inizio a definire come “anti musica”, un po’ come fanno i miei genitori quando ascolto i Led Zeppelin o i System of a down, o qualche gruppo attuale come i Sula Ventrebianco.

Niente, la situazione è questa.

Mi sto avviando contro quella lenta decadenza che mi porterà a criticare le nuove mode e le generazioni che verranno.

Lo sento. R’ind all’oss.

Parlerò negli anni di capolavori cinematografici come si faceva coi western o con i film di Totò.

Mi avvierò verso questo lento degrado commuovendomi se passeranno alla radio un pezzo degli Articolo 31.

Guarderò vecchi show televisivi rimpiangendo attori e comici come Troisi o Bill Hicks.

Parlerò dell’11 settembre dicendo che ero vivo quando è successo, e che ero troppo piccolo per comprendere i complotti, i non complotti e i retroscena del mondo.

Penso che passerò le mie giornate costeggiando il lungo mare di Napoli, soffermandomi ogni tanto per un caffè al bar e per qualche partita a briscola con gli amici.

Mi lamenterò della pensione, del fatto che a 70 anni sto ancora lavorando e che il governo è nu mariuol.

Dirò che ero comunista. Mostrerò i miei tatuaggi per dire ai giovani: “non te lo fare! È na strunzat!”

Verranno dei giornalisti di Rai 3 ad intervistarmi sulla campagna acquisti del Napoli e mi ritroverò a rispondere “quando c’era De Laurentis stavamo benissimo”.

Sarò sorpreso ad addormentarmi a capodanno e a dimenticarmi i nomi dei nipoti.

Ma sono sicuro che quando mi si avvicineranno dei guagliuncielli col pallone in mano per prendermi per il culo, mentre sono seduto su una panchina lungo la strada, sarò pronto a dire:

“Alla tua età, chiavavo più di te”

E pensare che avevo un blog. 
Chissà che fine ha fatto.

Sti giovani. 
Non sanno manco che è Facebook! 

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