Buongiorno.
Giusto un chiarimento.
È tanto che non scrivo perché sinceramente non ho avuto molto da dire.
Ci sarebbe tanto da dire di questi tempi, effettivamente.
Ma stranamente la mia vita va piuttosto bene, e quindi trovare del tempo per sfogarmi su Salvini, sui razzisti e sull’acqua della Ferragni – non ne trovo.
Cioè mi sfogo con gli amici, con la mia fidanzata, con la mia auto, il mio meccanico, il mio barista, con la signora che aspetta alla fermata il tram 1, con il controllore, con il panettiere, ma non ho avuto il tempo di sfogarmi nel mio blog.
Vorrei aggiungere che tutti gli autori di questo blog sono stati assunti con una promessa di goleador che non ho mai mantenuto, ma soprattutto ho chiesto a tutti quelli che ho chiamato per scrivere in questo lurido tugurio, di non rispettare tempi, pressioni e comunque di scrivere senza nessun tipo di costanza o coerenza.
Mi piace il fatto che io venga qui ogni qualvolta me la passo male. E vengo a scrivere qui per stare bene io e far star bene voi.
In ogni caso anche gli altri autori fanno il cazzo che gli pare, e di questo sono molto felice.
Questo lo scrivo per giustificarmi con tutte le care persone che hanno aggiunto il loro caro pollicino a questa pagina.
Ora passiamo alle cose serie:
Dottore, credo di essere ancora comunista.
Ma non comunista seriamente, con quelle lotte di classe che si facevano una volta, ma quel comunista ideologico.
Mi commuovo ancora con l’immagine del Che sulle maglie, alzo ancora il pugno in alto quando qualcuno passa per strada e saluta un’amica dicendo “bella ciao!”.
Mi ritrovo ancora a pensare che l’arte sia di sinistra, parlo del popolo e della rivoluzione come se ne avessi vissuta una e mi è piaciuto parecchio il film su Dalton Trumbo.
Ho votato “potere al popolo”, accuso tutti di essere fascisti e sorrido ad ogni fratello o sorella africani.
Credo di avere un disturbo, a me piace comportarmi da comunista. Ma non il vero comunista schierato, affermato, deciso.
Sono un comunista di poco conto. Un comunista da due spiccioli.
Uno che però sa ancora riconoscere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
Un comunista che non sa bene cosa significa essere comunista.
Un comunista che sta bene a sentirsi parte del popolo, di un movimento, che è dalla parte dei più deboli e dalla parte dei diritti umani.
Non sono d’accordo con tutti i comunisti.
Forse sono comunista a modo mio.
Forse sono comunista per non essere come altri.
Ma sinceramente, preferisco avere dei valori comunisti…
Citare Marx a cazzo quando mi parlano della campagna acquisti del Napoli.
E chiamare tutti ‘mpare non appena varco il confine siculo.
So’ comunista, per farvi rodere il culo.
E salutami a soreta.