Il valore di una goleador e quattro caramelle

Cosa vi è successo? 
Non vi riconosco più.

Collezionavate figurine, guardavate la televisione, mangiavate Big Bubble, ci piacevano le pubblicità della Pringles, dov’è finito Bim Bum Bam? 
Non vi riconosco più.

Prendevate gelati Algida, andavate ogni tanto al cinema, vi piacevano le canzoni rock, ma anche quelle pop, non si parlava tanto di miseria, ma solo di vacanze… 
Dove sono le vostre spiagge? 
Non vi riconosco più.

Non riconosco le strade, i paesaggi, i fiori, gli alberi, le campagne, le stazioni… 
Non capisco manco più la televisione e i programmi in voga.

Volevo salvare il mondo, è vero, forse per un attimo l’ho pensato, che bastava tirare i capelli indietro, nascondere gli occhiali e mettere un costume da super eroi per essere Superman. 
Ma la gente è stanca, non ha più chiacchiere. È disillusa.

Non ha più voce, non ha più sostanza, una volta finito il mondiale, non c’è più niente.

Come me. In questo momento.

A un passo dal giardino in cui nascondevo le mie armi e i miei giochi. 
Non lo riconosco più.

Come queste sigarette.

La Nina, la Pinta e la Santa Maria sono state fatte a pezzi. 
Il nuovo mondo è a un passo dal silenzio. 
A un passo dalla rabbia.

Il nuovo mondo è quello che si è dimostrato. 
Niente di nuovo: schiavitù, intrattenimento e niente più.

Le case sono chiuse, i parchi sono vuoti, la gente chiusa in una stanza si spaventa, irrigidisce, non sappiamo più chi siamo.

Sono stanco dei complotti. 
Sono stanco delle feste di piazza.
Sono stanco della musica, la fo**uta me*da italiana.

Voglio un’alternativa.
Un mondo diverso da questo.

Qualcosa che mi spieghi, in qualsiasi lingua, cosa è successo.

Perché potrei essermi perso qualche passaggio e allora vi chiedo: cosa diamine è successo?

Un tempo eravamo più ingenui e meno sofisticati.

Più calmi, sereni e sociali.

Oggi siamo morti.
Agitati.
Scortesi.

Continuamente esagerati.

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