Senza dire parola
(ché tanto le nostre anime lo intesero subito
dai profumi
e dalle voci)
al primo incontro
ti avrei mischiato al sangue
per farti strisciare sottopelle
e raggiungere tutte le periferie
lontane, sì, dal cuore.
Senza riserve
ti avrei dato da mangiare
le mie guance
e la bocca
dal sapore delle rose turgide
a maggio.
Ti avrei intrecciato nei capelli
tenendoti lì, ai confini dei pensieri
prigioniero
facendo degli occhi tuoi preziosi
gemme per la mia corona.
Mi sarei addormentata
nella tua mano forte
aspettando che solo
stringendola in un pugno
ne facessi il mio letto di morte.
Ma tu non hai voluto udire questo mio canto
e hai proseguito per mari
da me troppo lontani.
La sirena e Ulisse – Denise Capuano
