L’amore ha un posto di blocco

Sono in auto. 
Tranquillo.

Musica, sigaretta, la voglia di mangiare l’impossibile dopo aver fatto 45 minuti di palestra dove 40 minuti li ho passati sotto la doccia a cantare le canzoni di Gianni Morandi a squarciagola.

Eccolo lì. 
Sul lato della strada.

Avete presente quei segnalatori di velocità che invece di farti la multa, ti minacciano con messaggi del tipo:

RALLENTA, 
RALLENTA, 
RALLENTA CA**O, 
VAI PIANO, 
PENSAVO FOSSIMO AMICI, 
SEI UN CRIMINALE, 
NON MI MERITI, 
SMETTILA, 
POSA LA MACCHINA E FATTI UNA BICI, 
COG**ONE, 
IL PROSSIMO GATTO LO BECCHI TE, 
SEI UNA MER*A, 
ANASTASIO HA VINTO X-FACTOR, 
LI HO GIÀ VISTI I TIPI COME TE!,
SONO MESSO QUI PER DISTRARTI,
NON HAI VISTO LA VECCHIETTA SULLA STRADA,
FREGATO,
NON C’È NESSUNA VECCHIETTA
e cose di questo tipo.

Che tu praticamente stai passando ad una velocità normale, niente di esagerato, tranquillamente ti hanno superato 3 ciclisti del ca**o che ti hanno anche fatto cenno di farti più a sinistra.

Sì certo! Mi faccio più SULLA VOSTRA LAPIDE MENTRE RIDO DELL’INQUINAMENTO GLOBALE MALEDETTI PSICOPATICI DELLA DOMENICA MATTINA!

Si scherza, eh. 
Mi interessa dell’inquinamento globale.
Ho la macchina a metano.
Sul serio.

Non posso far altro quindi che pensare a una cosa.

Il cibo.

Ma a parte questo, penso che…

C’è sto tipo che si fa le foto su Instagram e si abboffa di mi piace da solo, che fa lo splendido con tutte le ragazze che gli mettono un cuoricino, mentre pubblica la storia che sta facendo storie col telefono del cugino e ride e si diverte, lasciando trapelare che non ci sia un ca**o da ridere però lui vorrebbe fare il foto modello ma hai capito quando ritorna a casa quante mazzate dal padre che nel frattempo vuole fare il giovanotto con gli amici e da poco si è messo Facebook e Twitter ma ancora non ha capito che su Twitter se non mette gli hashtag, i suoi tweet se li leggono lui e Salvini?

Prendi fiato. 
Ci voleva qualche virgola. Lo so.
Volevo far uscire tutto in una frase. 
Scus.

Ci sta sta tipa che si abboffa di selfie nel bagno perché alla fine questa mattina si è svegliata così. Incredibile! 
Truccata e lavata e si è ritrovata con la fotocamera del telefono appesa al soffitto che le ha scattato la foto al volo e lei subito dopo senza manco accorgersene ha acchiappato il telefono e scasulmente ha pubblicato questa foto che mamma mia questa mattina non mi posso proprio guardare, mannaggia sono proprio un’imbranata che praticamente sta da 7 ore nel c*sso per accocchiare una decina di foto con l’hashtag #nofilters che manco la RizLa ne ha mai fatte tante, mentre la madre bussa alla porta perché si deve preparare e deve uscire con le amiche e parlare della vicina che ha pulito i vetri con il Viacal – quella zozzosa.

Questi sono Giggino e Giggina.

Comunque i due si conoscono a una serata tra amici.

E niente, bevono, sorridono, si raccontano qualche storiella su Instagram e iniziano a farsi le prime foto insieme.

Iniziano a sorridersi un po’ di più. 
Scappa un bacetto un pochino più caloroso. 
Un abbraccio un po’ più lungo.

E poi scatta la carezza sulle orecchie e le zozzerie varie.

Mo calmatevi…

Tutto procede per il meglio. 
Il primo bacio, i brividi, l’emozione, tanti sorrisi, e poi…

Si torna a casa.

Ed è li che succede…

Il tutto si concretizza con un messaggio.

Uno dei due manda il primo – imbarazzato/a – con frasi banali del tipo “sono stato bene con te e perepeppepe”.

E purtroppo 
inaspettatamente, 
non sa, 
che è già tardi.
La trasformazione è iniziata.

È un attimo.

Il primo messaggio di risposta è un…

“Anche io sono stato/a bene.”

Punto.

E chest è.

Mi illumino di immenso.

Punto. 
E mocc’ a soreta!

Cioè fammi capire meglio.

RALLENTA.

Ma che…?

STAI CORRENDO TROPPO.

Io volevo solo…

HO BISOGNO DEI MIEI SPAZI.

Ok ma…

RALLENTA.

Dicevo…

RALLENTA.

Non capisco…

HO VOTATO LEGA, MERDA!

Vorrei solo…

NON VEDI CHE STAI CORRENDO TROPPO!?

Ma guarda che…

OH, MI MOLLI?

Troppo tardi… È finita.

Ma smettiamola con sta storia del “si sta correndo troppo”.

Ve lo dice un segnalatore di velocità seriale – uno di quelli che metteva le cose in chiaro anche sopra un faro (sai è una battuta che ho appena inventato – mettere in C H I A R O su un F A R O – niente di speciale, lasciami stare, ho bisogno di stare solo – MAMMAAAA!)

E così, mentre sorpasso questi ciclisti urtandone uno per sbaglio, e mentre la radio passa “Cara mia” di Guccini, di sicuro ci sarà un Giggino o una Giggina che ha accusato un brutto colpo per colpa del segnalatore di velocità di turno.

Il segnalatore di velocità, tutt o bloc, è nu scem.

Cioè è un cacaca**o che non vuole far esprimere il tuo naturale modo di essere.

Esprimiti, muoviti, divertiti, manda a fare in cu*o i ciclisti.

L’amore non è dietro l’angolo.

Forse è a un passo da te o forse si trova a qualche chilometro di distanza.

Non si nasconde. 
Perché quando arriva – te ne accorgi.

Quando arriva è un ciclone, devasta tutto, e se ne fo**e dei ciclisti, della tua auto e della velocità massima consentita.

L’amore è un ca**o di anarchico col gilet giallo.

E tu lo devi rispettare.

Il punto principale è che non sapremo mai quando arriverà.

Potrebbe essere nel sorriso di uno sconosciuto. O tra le braccia di un’amica.

Potrebbe essere nel profumo dei suoi capelli, nella battuta che non è stata fatta, nel caffè del mattino o mentre parli col venditore di calzini di Piazza Garibaldi.

Il punto è che l’amore non ha sostanza, non si coglie, lo si accetta semplicemente.

E se provi a mettergli dei paletti, ti butta fuori strada.

Per questo godetevi le sane gioie della vita. 
Conoscete persone. Vivetele!

Passate del tempo con loro!
Vedete cos’hanno da raccontare! 
Non scappate.

Se non avete più interesse in qualcuno, diteglielo! Non fategli del male!

Di segnalatori di velocità ce ne sono già troppi. 
E mamma mia quanto rompono il ca**o.

Vai Guccì! Ripeti insieme a me: 
ROMBO DI MOTORI!

Eh niente, Guccini c’ha la “r” moscia.

Una storia con lieto fine, non è questa. 

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